IQVIA Italia: in aumento la considerazione degli italiani per i consigli del farmacista

Lo scorso 24 maggio si è tenuto a Milano il convegno “Future forward: connected intelligence” organizzato da IQVIA Italia. E’ stata questa un’occasione con la quale la nota multinazionale di ricerche in ambito life sciences ha approfondito con le aziende partner e clienti le dinamiche con cui stanno cambiando mercato e consumatore. Una delle sessioni che hanno animato questo evento è stata tenuta da Isabella Cecchini, responsabile Primary market research di Iqvia, che ha presentato i risultati di una survey condotta in collaborazione con Gfk.

I dati mostrati hanno evidenziato che l’impegno profuso dalle farmacie durante la pandemia per non lasciare gli italiani senza punti di riferimento le ha fatto guadagnare il 4% di ulteriori consensi. Infatti, il medico rappresenta ancora un riferimento in tema di salute per il 59% degli italiani, seguito dal farmacista per il 31%. Tuttavia, rispetto allo scorso anno la percentuale degli intervistati che indica il medico rimane inalterata, quella delle persone che citano il farmacista, invece, cresce di quattro punti percentuali.

Inoltre, l’85% degli italiani dice che comprare in farmacia è fondamentale perché consente di disporre della consulenza di un esperto di fiducia, e il 78% afferma che durante l’emergenza covid le farmacie sono state un punto di riferimento in un momento in cui era difficile accedere ai medici di famiglia.

Cecchini ha però sottolineato che il consenso acquisito dal farmacista riguarda soltanto alcune categorie di prodotto. Ad esempio, negli integratori la consulenza del farmacista è ricercata dal 36% degli italiani quando c’è bisogno di un rimedio per l’insonnia. Cala, invece, al 22% quando c’è da cercare un integratore per le articolazioni. 

Al contrario, il medico (specialista o generalista) rappresenta un riferimento per il 50% dei clienti che comprano un integratore per le articolazioni, lo è invece soltanto per il 27% degli italiani che hanno bisogno di un omega3. Va poi sottolineato che per questo tipo di prodotti si fida del passaparola il 30% degli intervistati, che però diventano solo il 9% se c’è da cercare un integratore per l’insonnia. Inoltre, sempre gli omega3 valgono una ricerca online per il 19% degli italiani, solo l’11% invece si affida alla stessa fonte quando deve comprare un integratore per la funzione intestinale.

Vi è poi una forte richiesta di informazioni sulla salute che arriva dal pubblico: oggi è l’84% degli italiani a manifestare questo bisogno, un trend che è cresciuto rispetto all’81% registrato nel 2021. In particolare, l’82% degli italiani cerca notizie su sintomi e patologie, il 75% sugli stili di vita, il 76% sugli integratori, il 74% sui farmaci con ricetta.

 

Dino Biselli

Source: Pharmacyscanner