Indagine di Cittadinanzattiva: il 36,5% cittadini sceglie abitualmente farmaci equivalenti

Nella giornata di ieri è stato presentato a Roma il VI Rapporto sulla farmacia redatto da Cittadinanzattiva, in collaborazione con Federfarma e il contributo non condizionante di Teva. I dati in essa riportati sono stati raccolti coinvolgendo 1.500 farmacie e 4.000 cittadini, di cui il 42,6% affetto da almeno una malattia cronica.

Dalla ricerca emerge che i farmaci equivalenti sono preferiti "abitualmente" dal 36,5% dei cittadini che entrano in farmacia, soprattutto i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). Tra le motivazioni addotte per giustificare questa preferenza, i cittadini indicano al primo posto la possibilità di risparmiare (52,1% dei rispondenti), seguita dalla fiducia della proposta fatta dal farmacista (44%) e dalla prescrizione ricevuta dal medico (20,1%)".

Riguardo la scelta della farmacia, il 50,1% dei pazienti sceglie sempre la stessa farmacia, soprattutto per il rapporto di fiducia che si viene a creare fra paziente e farmacista. Inoltre, è stato rilevato che il livello di fidelizzazione è ancora più solido, 53,3% contro il 46,2%, tra le persone affette da patologia cronica. Infatti, queste ultime si affidano ad una qualsiasi farmacia solo nel 13,1% dei casi. 

Da segnalare infine che, nel 2023, il 44% delle farmacie si è impegnato sul tema della medicina di genere: la metà dei cittadini coinvolti dalle farmacie in campagne di prevenzione e screening lo conferma, ma permane un 22,7% di persone che non ha piena consapevolezza dell’argomento. Per il 90,6% dei cittadini, comunque, la farmacia è il contesto idoneo a realizzare questo tipo di iniziative. Infine, i servizi più offerti in farmacia sono: monitoraggio di pressione e peso, prenotazione di farmaci e altri prodotti, test/analisi di prima istanza, CUP e telemedicina.

 

La Redazione

Source: Federfarma