Il 40% dei clienti delle farmacie fisiche si informa online prima di effettuare un acquisto

Qual è il modello di attribuzione che caratterizza gli acquisti in farmacia? In che misura i canali online e offline contribuiscono alla decisione di acquisto del consumatore/paziente?

Una risposta a questi quesiti è stata offerta dall’indagine NetRetail di Netcomm, il consorzio del commercio digitale che riunisce oltre 480 imprese italiane e internazionali, che è stata presentata all’ultima edizione del Netcomm Forum del 17-18 maggio scorso.

Occorre premettere che la ricerca deve essere esaminata tenendo in considerazione i dati presentati dall’Osservatorio e-commerce della School of management del Politecnico di Milano. Da essi si apprende che nel 2023 gli acquisti online degli italiani cresceranno del 13% e raggiungeranno i 54 miliardi di euro, per una penetrazione sul totale degli acquisti effettuati nel retail pari al 12%, stabile rispetto al 2022.

L’indagine NetRetail mostra che l’online aiuta l’acquisto nel punto vendita in presenza + e viceversa. Più del 40% di coloro che comprano prodotti di salute e benessere in un canale fisico consulta prima almeno un touchpoint digitale (dove per touchpoint si intende una qualunque fonte d’informazioni) e lo stesso fa il 43,5% di chi acquista cosmetici o articoli di profumeria.

Il numero degli italiani che comprano online ha smesso di crescere ma si osserva un’evoluzione del profilo del cliente che si rivolge a questo canale: l’età media si è alzata e oggi si assesta sui 46 anni, si allarga la quota di coloro che acquistano abitualmente su internet, cioè almeno una volta al mese: ammontano ormai a 24,4 milioni e negli ultimi tre anni sono più che quintuplicati.

La progressiva familiarità con l’online accresce il peso del digitale per orientare le decisioni di chi compra, anche quando l’acquisto viene effettuato materialmente in un punto vendita tradizionale. In media, quando acquistano cosmetici o prodotti per la salute e il benessere il 40% dei consumatori italiani che comprano in negozio ha prima cercato informazioni online. I touchpoint più consultati sono i siti dei brand e Google (consultati ciascuno dal 12% circa di chi compra) seguiti da e-commerce e piattaforme per la comparazione dei prezzi.

Anche i punti vendita tradizionali possono aiutare il consumatore a decidere un acquisto online: in media, quando l’acquisto riguarda un prodotto per la salute o il benessere, lo showrooming è praticato da meno del 20% delle persone e nel caso di cosmetici e articoli di profumeria sono meno del 25%.

Con la pandemia, infine, è cresciuta sensibilmente l’abitudine di fare acquisti tramite smartphone o tablet; nel 2019 erano il 34% ora sono il 48%. Lo smartphone, osserva in particolare Netcomm, è diventato l’anello di congiunzione tra il retail fisico e il digitale, oltre ad arricchire l’esperienza di acquisto nel punto di vendita.

 

La Redazione

Source: Pharmacyscanner