Spesa per Dispositivi Medici concentrata in quattro categorie della Cdn

La Direzione generale della digitalizzazione dei sistema informativo sanitario e della statistica del Ministero della Salute, nella persona della sua responsabile Claudia Biffoli, ha reso noto che il 47% della spesa pubblica dei dispositivi medici inquadrati nella Classificazione nazionale (Cnd) in Italia (che nel 2020 è stata pari ad un totale di 116 miliardi di Euro): i protesici impiantabili, i Dm in vitro, quelli relativi all’apparato cardiocircolatorio e quelli dedicati alla somministrazione al prelievo di campioni per le analisi.

Tali dati saranno resi pubblici in occasione del secondo corso di farmacia clinica “Dati e indicatori di performance come utilizzarli per migliorare il governo clinico” previsto tra il 1 e il 3 luglio 2021. Il più oneroso riguarda la categoria dei protesici impiantabili che da solo registra un 15,4%. A seguire, con il 12% c’è la categoria degli Ivdr, i dispositivi in vitro, tallonata dagli strumenti deputati all’apparato cardiocircolatorio (11,3%). Più staccato c’è il gruppo dei dispositivi per la somministrazione e il prelievo che registra l’8,2%.

C’è poi un blocco tra il 7,2% e il 7,1% che comprende le apparecchiature sanitarie, i dispositivi per l’incontinenza e i dispositivi impiantabili attivi. Infine, dal 4% in giù ci sono i dispositivi di sutura, per le medicazioni e i chirurgici.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma