Stoccaggio nazionale di medicinali: position paper di Medicines for Europe

Medicines for Europe ha pubblicato un position paper in risposta  alle attività di stoccaggio di varie tipologie di medicinali che diversi Paesi europei hanno messo in campo come strumento contro le carenze di farmaci. Secondo l’associazione dell’industria dei generici e biosimilari i mandati per lo stoccaggio avviati da Francia, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Grecia, Danimarca e Polonia potrebbero peggiorare il problema delle carenze, in quanto andrebbero a minare i meccanismi di solidarietà europea.

Nel rapporto viene segnalato poi anche un problema di sostenibilità economica di molti generici a basso costo dovuto ai costi aggiuntivi per la gestione dei magazzini e al maggior rischio di svalutazione delle scorte inutili. Dinamiche che, secondo Medicines for Europe, potrebbero rafforzare ancora di più il consolidamento del mercato dei generici in capo a sempre meno aziende. In più, le scorte nazionali, potrebbero creare un falso senso di sicurezza circa l’effettiva capacità di mitigare una grave carenza.

Partendo da tali presupposti, Medicines for Europe sostiene invece l’iniziativa sulla riserva strategica UE annunciata dall’Autorità europea per l’emergenza e la risposta sanitaria (HERA) e propone alcune azioni che vi potrebbero venire incluse in essa.

In particolare, la Commissione UE dovrebbe monitorare in modo stringente i requisiti nazionali, al fine di prevenire azioni di stoccaggio da parte dei singoli paesi che siano disproporzionate ed eccessive. Il meccanismo volontario di solidarietà europeo dovrebbe poi consentire alle aziende produttrici di riallocare gli stock da un paese all’altro in modo efficiente in caso di carenza. Un obiettivo questo che richiede una maggiore trasparenza del mercato UE, insieme a una maggiore ricorso ai dati in tempo reale su domanda e forniture contenuti all’interno del Sistema europeo di verifica dei medicinali (EMVS). 

Inoltre, per quanto riguarda le riserve strategiche europee, co-finanziate da Unione e Stati membri, queste dovrebbero venire concordate con le aziende produttrici sulla base della rotazione degli stock, di modo da ridurre le cancellazioni che comportano sprechi e da diminuire fortemente i costi per i contribuenti. Queste riserve dovrebbero essere mirate, proporzionate e trasparenti.

Infine, per Medicines for Europe sarebbero anche utili alcune modifiche a livello regolatorio, come ad esempio il foglietto illustrativo in formato elettronico o la digitalizzazione della rete degli enti regolatori, che potrebbe meglio supportare la gestione agile della supply chain. 

In ultimo, per l’associazione di categoria sarebbe necessario includere anche la sicurezza delle forniture nelle politiche di mercato, come anche nelle future linee guida UE sull’approvvigionamento dei medicinali e sull’aggiustamento delle politiche dei prezzi di riferimento. Ciò favorirebbe le aziende a investire maggiormente in attività produttive e di diversificazione.

 

La Redazione

Source: Notiziario Chimico Farmaceutico