L'importante contributo del Life Science per l’economia italiana nelle parole di Sergio Dompé

Sergio Dompé, vicepresidente di Assolombarda per le Life sciences e presidente di Dompé farmaceutici, in un editoriale su 'One Health' ha voluto mettere in risalto il contributo dell’intera filiera delle life science al progresso economico e sociale.

Un comparto, quello di Health & Life Sciences che possiamo a buon diritto definire come una risorsa strategica per il Paese. Il Centro studi Life sciences di Assolombarda ci aiuta a definire l'ampio perimetro di questo settore. C'è in primo luogo l'industria farmaceutica, che spazia dalla produzione di farmaci e di principi attivi fino ai dispositivi medici, ci sono le imprese che garantiscono con la loro attività commerciale che questi prodotti arrivino ai pazienti e ci sono naturalmente i servizi sanitari e socio-sanitari, dagli ospedali ai servizi di assistenza. La filiera delle Life science copre tutto quanto ha un impatto sulla salute delle persone. Tutto questo in una logica che vede una compresenza tanto del settore pubblico quanto di quello privato”. 

Il valore della produzione della filiera italiana del Life sciences 2021 è stimato essere stato di 250 miliardi di euro, con un valore aggiunto che supera i 105 miliardi di euro, pari al 10,6% del Pil italiano. In aggiunta, occorre tenere presente che, in base ai dati del 2019, ha coinvolto complessivamente circa 1,8 milioni di donne e di uomini in tutta Italia.

Tra il 2017 e il 2022 l’occupazione nell'industria farmaceutica è cresciuta del 9,2%, più della media nazionale che nello stesso periodo è incrementata dell'1,6%. Ciò è stato possibile poiché i player del comparto hanno puntato su ricerca e sviluppo grazie a investimenti cresciuti nello stesso quinquennio del 22%. Anche per questo motivo, il 90% dei 68mila addetti nel farmaceutico è formato da laureati e diplomati, l'unico modo per permettere alle imprese del farmaco di immettere nel sistema italiano 2 miliardi di euro per ricerca e sviluppo, il 6,8% del totale degli investimenti in Italia.

Puntare sulle Scienze della vita vuol dire puntare sul futuro del Paese nel suo insieme, vuol dire creare valore facendo leva sulle interconnessioni: information technology, ricerca pura, università, scuola, servizi alla persona, cultura digitale e molto altro ancora. Perché le imprese, pubbliche e private, possano continuare a investire e a creare valore aggiunto, la prima delle cose da fare sarà garantire il capitale umano necessario, formando talenti per alimentare il sistema della ricerca e mantenere il ruolo di punta dell'Italia a livello globale. Dovremo essere capaci di garantire un aggiornamento professionale eccellente, adeguato alla reputazione a livello mondiale del nostro sistema di welfare, e organizzare la più grande campagna di alfabetizzazione digitale che questo Paese abbia mai conosciuto per formare cittadini in grado di relazionarsi, non solo con un nuovo modo di fare prevenzione e salute, ma con un linguaggio nuovo che ci permetterà di parlare al futuro.

 

La Redazione

Source: PharmaKronos