Ricerca del Cipomo rileva forti disuguaglianze nell’accesso a terapie antitumorali avanzate

Ormai vi è un ampio consenso sull’importanza che ricopre la personalizzazione delle terapie antitumorali. Proprio sulla spinta di questa necessità la ricerca ha messo a punto terapie innovative e mirate. Purtroppo, da una Survey nazionale condotta dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo), pubblicata su ‘The Oncologist’, mette in guardia sulla difficoltà che si riscontrano nell’accesso uniforme su tutto il territorio nazionale agli esami in grado di ‘leggere’ la tipologia del tumore.

In quest’ottica in Conferenza Stato-Regioni è attualmente in discussione la bozza di decreto che istituisce i Molecular Tumor Board e individua i Centri specialistici per l’esecuzione dei test NGS (Next generation sequencing), test di profilazione genomica in grado di analizzare l’intero genoma umano.

Una delle criticità che emerge proprio dalla ricerca è che i Molecular Tumor Board, team interdisciplinari di esperti dedicati all’interpretazione clinica dei nuovi dati disponibili, non sono presenti in modo omogeneo in Italia. 

L’indagine, condotta dal 10 al 28 febbraio 2022, ha coinvolto 129 direttori di Dipartimenti di Oncologia medica di 19 regioni Italiane (di cui 2 Province autonome) rappresentativi di oltre il 98,5% della popolazione italiana e di diverse istituzioni, tra cui aziende sanitarie (45,1%), ospedali pubblici (36,3%), ospedali universitari pubblici (10,6%), istituti scientifici di ricerca (3,5%) e professionisti privati (0,9%).

Al momento della sua realizzazione è risultato che i Molecular Tumor Board sono presenti in 13 Regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia, FVG, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Sicilia e Puglia (in quest’ultima era presente ma non ancora formalmente decretato) su 19 e con una grande variabilità di modelli organizzativi. Sono sette i MTB regionali censiti, ma ci sono anche gruppi intraregionali aziendali o di rete. Inoltre un terzo dei professionisti (il 33,6%) non ha accesso al team. Inoltre, nei Centri specializzati per terapie oncologiche il sequenziamento di nuova generazione NGS è utilizzato solo nel 50% dei casi.

Il 43,7% dei professionisti afferma di non aver mai avuto bisogno di segnalare al MTB casi per consulenza e il 32,4% ritiene che l’attuale organizzazione delle MTB nel proprio contesto non soddisfi le proprie esigenze. Inoltre, il 31,3% degli intervistati ha riportato di non essere a conoscenza dell’esistenza di un database per le discussioni di MTB, il 26,9% ha affermato di non utilizzarne alcuno.

“I risultati di questa Survey confermano la necessità di un lavoro comune continuo tra i professionisti e le Istituzioni sui fronti in rapida evoluzione dell’oncologia medica. Le dinamiche della nostra disciplina sono molto veloci: se non adeguiamo tempestivamente l’organizzazione, corriamo il rischio di non portare a tutti i pazienti i benefici dell’innovazione” -  Gianpiero Fasola, direttore Dipartimento ad attività integrata di Oncologia e direttore SOC di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitario Santa Maria della Misericordia Asu Friuli Centrale

 

Dino Biselli

Source: Fortune Health Italia