In Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale:3 risultano in sovrappeso e 1 è obeso. La percentuale di persone con obesità o sovrappeso continua a essere più alta nelle regioni meridionali, ma il divario tra Nord e Sud del Paese si è leggermente ridotto rispetto a 15 anni fa. Questi sono i dati del sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativi al biennio 2022-2023, basati su peso e altezza di persone tra i 18 e i 69 anni, diffusi alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Obesità.
Anche tra i bambini, secondo gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il sovrappeso e l’obesità rappresentano un problema, interessando 1 su 3 e aumentando il rischio di complicanze già in età pediatrica, come ipertensione, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. Per affrontare questa situazione, gli specialisti raccomandano un approccio personalizzato, basato su educazione alimentare, esercizio fisico e, nei casi più complessi, interventi farmacologici o chirurgici.
Per quanto riguarda la prevenzione, gli esperti della Società Italiana di Psichiatria (Sip) evidenziano come un segnale precoce possa essere la cosiddetta “fame emotiva”, ovvero il mangiare in risposta a emozioni, sia negative che positive. “Recenti ricerche - sottolinea la presidente Sip, Liliana Dell’Osso - riportano che oltre il 60% dei bambini tra i 5 e i 13 anni riferisce di mangiare in risposta a stati d’animo. Questo fenomeno, se non riconosciuto e gestito precocemente, può portare a conseguenze a lungo termine”, afferma, aggiungendo che “l’aumento di peso, le difficoltà nella perdita di peso e il rischio di sviluppare malattie metaboliche sono problemi sempre più diffusi”.
L’obesità infantile è anche un problema globale: secondo “Il peso è giusto?”, una nuova pubblicazione dell’Unicef realizzata con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e diffusa in occasione della Giornata, nel 2022 erano in sovrappeso 427 milioni di bambini e ragazzi tra i 5 e i 19 anni in tutto il mondo, di cui 37 milioni sotto i 5 anni. Nell’Europa meridionale si contavano 500.000 bambini in sovrappeso. L’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per tassi di sovrappeso e obesità tra gli under 19, con il 36% delle ragazze e il 43% dei ragazzi, mentre il primato negativo spetta a Cipro, seguita dalla Grecia.
Un tempo considerato un fenomeno tipico dei Paesi ad alto reddito, il sovrappeso sta crescendo anche nelle nazioni a basso e medio reddito. In Africa, il numero di bambini sotto i 5 anni con un peso eccessivo è aumentato di quasi il 23% dal 2000.
“Sovrappeso e obesità - ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’Unicef Italia - rappresentano nuove e crescenti minacce per la salute dei bambini e delle bambine; malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Con la facile accessibilità di cibi poco sani e a basso costo, i bambini e le bambine - soprattutto quelli in condizioni di povertà - non ricevono la dieta nutriente di cui hanno bisogno per una crescita sana”.
Nei Paesi a reddito alto e medio-alto, dove risiede il 31% di tutti i bambini sotto i 5 anni, si concentra il 48% di quelli colpiti da sovrappeso. Nell’Europa meridionale, nel 2022, si contavano 500.000 bambini in eccesso ponderale. In Italia, nel 2023, il 19% dei bambini risultava in sovrappeso e il 9,8% in condizione di obesità, compresi coloro affetti da obesità grave (2,6%), secondo l’ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla SALUTE dell’Istituto Superiore di Sanità, che coinvolge oltre 50.000 bambini e altrettante famiglie con campioni rappresentativi.
Guardando ai dati italiani del 2023, il 28,8% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso o obeso. Le regioni con il tasso più elevato si trovano nel Sud Italia, con Campania (43,2%), Molise (37,8%) e Calabria (37,8%) ai primi posti. Al contrario, le percentuali più basse si registrano nelle Province Autonome di Bolzano (15,3%) e Trento (16,5%), seguite dalla Valle d’Aosta (19,5%).
La Redazione
Source: DOTTNET