Per l’informatore scientifico del farmaco l’IA non è una minaccia ma un’opportunità

L’intelligenza artificiale è oggi una fra le le innovazioni tecnologiche al centro dell’attenzione, non solo per lo spazio mediatico che gli viene dedicato, ma anche e soprattutto per i possibili impatti sociali ed economici che alcune applicazioni digitali implementate in questo ambito potranno avere in futuro. Anche fra coloro che hanno un ruolo direttivo nell’ ecosistema dell’industria farmaceutica si è iniziato a porsi un quesito: quale sarà l’influenza dell’intelligenza artificiale sui processi delle aziende del farmaco?

Korinzia Toniolo, Dottoranda in Management presso Università di Bologna, ha pubblicato su Agenda Digitale un interessante contributo a riguardo, focalizzando la sua attenzione su come l’IA potrebbe modificare le attività di informazione scientifica del farmaco.

Poiché l’interazione professionista sanitario-informatore, i cui elementi fondamentali sono l’empatia e la capacità di capire i bisogni del proprio interlocutore, è tuttora parte importante dell’attività di  informazione scientifica, il ruolo degli informatori scientifici del farmaco è e rimarrà ancora fondamentale. Tuttavia, gli informatori scientifici dovranno essere in grado di bilanciare l’impiego dell’intelligenza artificiale con la loro competenza ed esperienza. 

Quindi, l’IA per il professionista informatore deve diventare un fondamentale supporto che sia in grado di facilitare le sue numerose attività, facendolo concentrare maggiormente sulle caratteristiche dell’interazione con il suo interlocutore. In particolare l’IA può essere utile per automatizzare compiti ripetitivi (inserimento dati, la calendarizzazione degli appuntamenti, la prioritizzazione dei lead, il follow-up), personalizzare dei contenuti, e per generare informazione (tenendo conto di tutti i limiti regolatori del caso).

In questo contesto in evoluzione, le aziende farmaceutiche sono chiamate in causa come promotrici della formazione dei propri informatori scientifici del farmaco, in modo che questi ultimi diventino utenti consapevoli sulle potenzialità degli strumenti IA e della necessità di complementarietà delle proprie competenze. 

Inoltre, le aziende devono essere in grado di mettere in atto un processo continuo di cambiamento organizzativo, in modo da far acquisire, in divenire, l’evoluzione digitale nella propria struttura. Parte di questo percorso richiede un dialogo continuo con i propri collaboratori, così da accompagnarli durante la messa a terra di questo processo. Infatti, è fondamentale che le persone, come gli informatori scientifici, che già oggi quotidianamente si trovano ad integrare la tecnologia digitale nelle loro attività siano rese parte della costruzione della visione aziendale di lungo termine.

Per leggere l'articolo originale, clicca su questo link: L’IA non sostituirà gli informatori scientifici, ma può aiutarli: ecco come

 

Dino Biselli

Source: Agenda Digitale