CMI Media Group: i medici europei favorevoli all’omnichannel nell’informazione scientifica

In tutta Europa, gli informatori farmaceutici sono fortemente impegnati nell’ottenere l'accesso agli operatori sanitari. Questa criticità si è amplificata con la pandemia, ma già prima della comparsa del Covid tali difficoltà stavano gradualmente aumentando.

CMI Media Group ha quindi condotto una ricerca e pubblicato un rapporto in collaborazione con Medscape che ha approfondito le abitudini dei medici nell’ambito dell’informazione scientifica del farmaco nei paesi dell'UE5: Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito.

Alcune delle domande poste ai medici si sono concentrate sulla loro opinione riguardo le interazioni con gli informatori, ottenendo delle risposte non molto confortante per le attuali strategie comunicative.

Infatti, circa la metà degli intervistati, attivi in otto diverse aree terapeutiche, ha affermato di voler vedere ripetizioni con una frequenza simile a quella che caratterizzava il periodo pre-pandemia, che stava già registrando un declino epocale. Ancora più allarmante è il dato che vede un ulteriore 25% dei medici voler ridurre la frequenza futura delle interazioni con gli informatori.

In particolare, in Francia, il 30% ha affermato di aver pianificato di ridurre la frequenza con cui vedevano ripetizioni e in Italia, il 28% dei medici ha affermato lo stesso.

La tendenza è stata generalmente simile in tutte le aree terapeutiche, ma i cardiologi e i medici di base erano gli specialisti più propensi a dire che ridurranno le loro future riunioni con gli informatori. Il 32% dei medici donne dell'UE5 prevede di ridurre le interazioni in futuro, ma nel Regno Unito tale numero era del 39% e in Francia del 40%.

Inoltre, il 75% degli intervistati ha riferito di dover già affrontare una sorta di limitazione sulle modalità temporali di interazione con gli informatori. Infatti, anche i professionisti disponibili alle ripetizioni, spesso richiedono che avvengano solo in determinati giorni della settimana o in momenti specifici della giornata.

In definitiva, ciò significa che i team di marketing di EU5 Rx devono trovare sempre più altri canali per raggiungere i loro professionisti sanitari target. Sebbene la diffusione sia stata lenta in alcuni mercati europei, soprattutto rispetto agli Stati Uniti, è necessario un approccio omnicanale. Scoprire modi diversi per sfruttare i canali proprietari e a pagamento per coinvolgere e informare questi prescrittori sarà fondamentale per un maggiore accesso, consapevolezza del prodotto e posizionamento competitivo.

Naturalmente, non tutti i canali con cui interagiscono i medici possono essere utilizzati a fini di informazione scientifica  dai team di marketing che lavorano su un medicinale soggetto a prescrizione medica. Quindi, è essenziale assicurarsi di non esporre inavvertitamente un paziente o un non medico alla pubblicità di medicinali soggetti a prescrizione medica.

 

Dino Biselli

Source: CPI Media Group