Report Noi Italia di Istat certifica spesa sanitaria italiana inferiore rispetto a quella degli altri paesi UE

L’ultima edizione del report "Noi Italia 2023" pubblicato on line da Istat, documento presentato con cadenza annuale a partire dal 2008, riporta l’aggiornamento dei dati relativi anche agli argomenti legati alla sanità, o comunque correlati con essa. 


Demografia e caratteristiche della popolazione

Al 1° gennaio 2022, i residenti in Italia erano circa 59 milioni di individui, pari al 13% dei 447 milioni di abitanti dell’Unione europea (Ue). A livello assoluto si tratta del paese più popoloso dell’UE dopo Germania (83 milioni) e Francia (68 milioni).

Il decremento della popolazione residente (-0,3% rispetto all’anno precedente) è dovuto in larga misura alla dinamica naturale. Oltre un terzo dei residenti è concentrato in sole tre Regioni: Lombardia, Lazio e Campania. Il Mezzogiorno si conferma l’area più popolata del Paese. Il decremento di popolazione interessa soprattutto il Centro Italia (-0,5%) e l’Italia settentrionale (-0,4% sia per il Nord-Ovest, sia per il Nord-Est).

Continua la crescita degli indici di vecchiaia e di dipendenza: al 1° gennaio 2022 essi raggiungono, rispettivamente, quota 187,9 (anziani ogni cento giovani) e 57,5 (persone in età non lavorativa, ogni cento in età lavorativa). Tra le Regioni, è sempre la Liguria a detenere il valore più elevato dell’indice di vecchiaia (267,2), mentre la Campania (143,6) presenta il valore più basso. In ambito Ue, l’Italia è il Paese con il più alto indice di vecchiaia e fa parte del gruppo dei Paesi con indice di dipendenza più elevato della media europea (56,0).

Nel 2022, la speranza di vita alla nascita della popolazione residente italiana è di 80,5 anni per i maschi e di 84,8 per le femmine. Si vive mediamente più a lungo al Centro-Nord, soprattutto nella Provincia Autonoma di Trento, dove la speranza di vita è di 81,9 anni, per i maschi e 86,3, per le femmine. Il valore minimo della speranza di vita si ha in Campania, sia per i maschi (78,8 anni), sia per le femmine (83,1 anni). L’Italia è tra i Paesi europei con la speranza di vita alla nascita più elevata.

Nel 2021, il numero medio di figli per donna è pari a 1,25, valore di gran lunga inferiore alla soglia minima a garantire il ricambio generazionale (circa 2,1 figli). L’età media della madre al parto è di 32,4 anni e l’Italia è fra i Paesi europei con il calendario riproduttivo più posticipato. A livello regionale, i livelli più alti di fecondità sono nelle Province autonome di Bolzano/Bozen


Spesa Sanitaria

La spesa sanitaria pubblica corrente italiana è di gran lunga inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei. A parità di potere di acquisto, a fronte di 3.747,2 dollari per abitante spesi in Italia, nel 2020, la Finlandia supera i 4 mila dollari. Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Svezia superano i 5 mila dollari, mentre la Germania, con i suoi 6.939 dollari per abitante, si conferma al primo posto per spesa pro capite, seguita dall’Olanda che si attesta di poco al di sopra dei 6 mila dollari di spesa per abitante. 

Il confronto europeo evidenzia che in Italia, nel 2021, la quota di spesa sanitaria privata sulla spesa sanitaria complessiva (pubblica e privata) è uguale al 24,4%. Il Paese in cui i contributi della spesa privata sono maggiori è il Portogallo (con il 36%); tutti gli altri Paesi dell’Ue presentano quote inferiori al 30% e i contributi minori si registrano per la Germania (14,0%).

Maggiori dettagli sono consultabili cliccando su questo link: Noi Italia: i 100 indicatori Istat per capire come va il Paese

 

La Redazione

 

Source: Quotidianosanità.it