Presentata a Roma la XVII edizione del Rapporto annuale Meridiano Sanità

Il 9 novembre è stata presentata a Roma la XVII edizione del Rapporto Meridiano Sanità realizzato da The European House Ambrosetti, in occasione del Forum annuale patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Dai dati del rapporto e dagli interventi che hanno avuto luogo durante l’evento, è emerso come la salute sia il risultato di una combinazione di una molteplicità di elementi sociali, politici ed economici, con le tematiche ambientali stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore a cominciare dall’inquinamento e il cambiamento climatico.

Ecco di seguito alcuni dati contenuti nel rapporto

La spesa in Ricerca e Sviluppo in Italia, leva fondamentale per la crescita nel lungo periodo, si attesta all’1,53% del PIL nel 2020 rispetto al 2,31% della media europea. Guardando alle persone a rischio povertà ed esclusione sociale, nel 2021 l’Italia si posiziona tra i primi 6 Paesi per popolazione a rischio, con 1 cittadino su 4 che vive al di sotto del 60% del “reddito mediano”, preceduta solo da Romania, Bulgaria, Grecia, Spagna e Lettonia.

Per quanto riguarda le risorse economiche per la sanità, continuano a essere insufficienti. Anche nel 2021, l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL continua ad essere ampiamente inferiore ai principali Paesi europei (7,2% dell’Italia vs. l’11% della Germania e il 10,3% della Francia), così come la spesa sanitaria pubblica pro capite a parità di potere d’acquisto (2.580 euro dell’Italia vs. 5.370 euro della Germania e 3.916 euro della Francia). La spesa sanitaria pubblica, cresciuta significativamente durante la pandemia e pari a 127,8 miliardi di euro nel 2021, dovrebbe raggiungere il suo picco nel 2022 (134 miliardi di euro) secondo le ultime stime contenute della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza di novembre 2022 per poi diminuire a partire dal 2023. L’incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL al 2025 è data al 6%, con risorse in valore assoluto insufficienti per recuperare il gap di spesa nei confronti dei principali Paesi competitor.

Tale livello di spesa risulta al momento incompatibile con lo scenario di invecchiamento demografico e di calo della natalità che porta con sé la riduzione del numero di occupati che, con i loro redditi da lavoro, sono i principali contributori alla spesa sanitaria. Le simulazioni elaborate da Meridiano Sanità mettono in luce come l’azione congiunta su 5 leve quali la pressione fiscale, i flussi migratori, l’età pensionabile, la forza lavoro potenziale e il tasso di occupazione, permette di rendere sostenibile questo scenario.

Le risorse del PNRR, in particolare quelle assegnate al raggiungimento degli obiettivi della Missione 6 dedicata alla Salute, rappresentano una grande opportunità per “mettere in sicurezza” il sistema, dal momento che mirano non solo a rispondere alle vulnerabilità emerse durante l’emergenza pandemica ma anche a risolvere le criticità preesistenti attraverso il rafforzamento delle infrastrutture e la digitalizzazione dei servizi sanitari. Dei 18,51 miliardi di euro previsti dal PNRR e dal Fondo Complementare nella Missione 6, ben 16,53 miliardi di euro (89,3%) sono territorializzabili, a testimonianza del ruolo centrale delle Regioni nel processo di rafforzamento della prevenzione e dei servizi sanitari, della modernizzazione e della digitalizzazione degli stessi.

 

La Redazione

Source: The European House Ambrosetti