L’impatto delle Behavioural science techniques sull’informazione scientifica farmaceutica

L’informazione scientifica durante la pandemia di Covid-19 si è scoperta essere uno degli aspetti critici, soprattutto quando affrontata con tecniche e metodologie ormai generalmente considerate come “tradizionali”.

Tale carenza può essere in parte spiegata con una certa incapacità nell’adottare in modo efficace le Behavioural science techniques (BST), già utilizzate con una certa abilità nell’ambito di altri settori industriali. In realtà, negli ultimi anni le BST sono già state adottate anche dalle aziende farmaceutiche più lungimiranti, ma la loro adozione ad ampio spettro nel settore della salute sta aprendo opportunità prima ignorate, soprattutto nell’area aziendale del Medical Affairs.

Il Medical Affairs, che funge da ponte tra l'industria farmaceutica e la più ampia comunità medica, ha esteso il proprio ruolo nello sviluppo e nella commercializzazione dei prodotti, soprattutto per quei trattamenti sempre più complessi e con un accesso al mercato sempre più complicato. Il passaggio a trattamenti più avanzati come le terapie geniche o con cellule staminali significa più comunicazione, ma modulata in modo innovativo. E’ in questo contesto che le BST potrebbero offrire un contributo differente ma molto efficace.

In particolare, integrare la scienza comportamentale nelle comunicazioni mediche significa andare oltre la messaggistica mirata per affrontare le motivazioni e i pregiudizi intrinseci che modellano il processo decisionale clinico. In genere, le informazioni scientifiche (razionali) sull'efficacia e la sicurezza sono state comunicate a lungo nel tentativo di convincere i medici che razionalmente il prodotto A è migliore del prodotto B. Detto ciò, nel contesto della prescrizione, gli influencer comportamentali degli operatori sanitari possono includere varie possibilità: esperienze positive con le opzioni di trattamento esistenti, mancanza di chiarezza su come gestire al meglio gli eventi avversi e aspettative accettate sugli esiti del paziente. Quindi la comunicazione su questi problemi può essere molto importante.

Ma come mettere in atto una comunicazione fondata su questi presupposti? Esperienze in merito hanno dimostrato che la combinazione di una semplice comunicazione di dati con un supporto pratico consente un'analisi riflessiva e ponderata, permettendo al pubblico di adottare decisioni più consapevoli su quale possa essere l’equilibrio tra rischio e beneficio. Questo approccio non solo rappresenta una piattaforma per un autentico scambio scientifico, ma offre anche approfondimenti su ulteriori fattori comportamentali ed eventuali lacune nell’insieme delle evidenze disponibili.

Come sottolineato in precedenza, fino ad ora l'adozione della BST nelle scienze della vita è stata relativamente attenuata, legata alla percezione che la disciplina sia una scienza morbida priva di studi basati sull'evidenza. Questo nonostante la crescente accettazione che la scienza comportamentale applicata possa colmare il divario tra conoscenza e implementazione.

Ma poiché le aziende stanno comprendendo sempre di più il potenziale della BST, l'applicazione delle tecniche BST alla comunicazione del Medical Affairs sta iniziando a fare passi avanti nel miglioramento dell'efficienza delle life sciences. Le aree interessate includono lo sviluppo della strategia, l'educazione clinica, l'impegno medico e le decisioni sulla diagnosi e sul trattamento. Ciò significa che le aziende farmaceutiche che non riusciranno a capitalizzare il potenziale offerto dalla BST potrebbero perdere un'enorme opportunità di mercato.

 

Per leggere l'articolo completo (in inglerse), clicca su questo link: Behavioural science: a new ally for Medical Affairs

 

Dino Biselli

Source: PharmaTimes Online